Caro Furio Colombo,
Sono stupito e disorientato per la dichiarazioni del Capo della Polizia Gabrielli.
Ci assicura ( devo pensare: sulla base delle sue informazioni ) che di sicuro toccherà anche a noi. Parlava di terrorismo.
Ivano
…
E' saggio e prudente ammonire che non si deve pensare di essere esenti dagli episodi di terrore che accadono in altri Paesi europei. A questo punto farei seguire un codice di comportamento,per diminuire il rischio nel caso che ci si trovi troppo vicini a un attentato o a una sparatoria, e parole di fiducia sui nostri servizi di prevenzione e di protezione, che finora hanno dimostrato efficienza. Però perchè aggiungere la dichiarazione ( che diventa una profezia, detta da una persona autorevole ) che qualcosa accadrà certamente anche a noi, usando verbi all'indicativo, ovvero descrivendoci un fatto, non una ipotesi? Cerco di spiegare: persino se il capo della polizia ha informazioni preoccupanti perchè mettere in allarme i cittadini, che non possono farci niente? Noi italiani, in questo periodo, non siamo un popolo che ingombra le strade con feste affollate, balli popolari, sfilate di majorettes e altri eventi che facilmente possono creare l'ambiente adatto a potenziali attentatori, e che forse è prudente abbandonare tutte queste gaie abitudini. Da tempo, il Capo della polizia se ne è certamente accorto, non siamo un popolo allegro e festaiolo. Restano le processioni religiose, con l'unico pericolo di inchino forzato della Madonna sotto le finestre del Boss. Per il resto il Paese è guardingo e spaventato anche se sa di dover temere, per ora, solo gli spari della camorra. Ma come può cambiare il nostro comportamento collettivo se ci viene preannunciato che ci spettano di sicuro, prima o poi, Nizza o Berlino? Si può solo fare come quegli spettatori del cinema di Torino che, all'arrivo di alcune persone visibilmente magrebine, hanno lasciato la sala, non si sa mai. Mi rendo conto che il Capo della Polizia non intendeva dirci che dobbiamo tutti e sempre uscire dalla sala, ovvero, prima cosa, alimentare il sospetto. Però sarebbe stato utile rendersi conto che proprio coloro che hanno fiducia in una protezione che merita fiducia, il giorno delle parole di Gabrielli hanno passato un brutto momento di ansia e di allarme. Si può provare a dire qualcosa non di consolazione, ma di ragionevole orientamento, mettendosi dalla parte dei cittadini?
FURIO COLOMBO
LETTERA - IL FATTO –10– gennaio-2017 pag. 10
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